Lavanda, quali sono le sue origini?

La storia antica della lavanda è avvolta dal mistero e si perde nella notte dei tempi.

Poche notizie certe sono arrivate ai giorni nostri. Probabilmente la prima traccia scritta si riscontra nella Bibbia, nel Cantico dei Cantici nel quale si nomina il “nardo”: “… il mio nardo spande il suo profumo …”, nome che probabilmente identificava proprio la lavanda.

Sembrerebbe che antichi greci identificassero la lavanda con il nome di Nardo per la sua origine dalla città siriana Naarda. Il nardo è una pianta di origine orientale e, nell’antichità, si parlava di nardo siriano, delle Gallie e di Creta.

Il nome “lavanda” deriva dal gerundio latino del verbo “lavare” per l’utilizzo che se ne faceva per detergere e purificare il corpo. Il suo nome scientifico, Lavandula, è stato attribuito soltanto nel XVII secolo da un botanico francese.

La prima registrazione scritta risale a Dioscoride nel 50 d.C. e Plinio il Vecchio nel 70 d.C. (medico greco e naturalista romano), descrivendo il “nardo”. Di certo si sa che la lavanda era già apprezzata all’epoca e se ne facevano molteplici usi.

Per gli egizi, ad esempio, era un componente degli unguenti per il corpo e veniva utilizzata nell’olio delle lucerne che illuminavano i luoghi di culto e per il rito dell’imbalsamazione delle mummie. La leggenda narra che la tomba di Tutankhamen fosse piena di vasi contenenti degli unguenti con la lavanda e che, al momento dell’apertura, la tomba profumasse ancora dopo 3000 anni.

Si narra anche che in epoca medievale la lavanda fosse utilizzata, oltre che per detergere il corso, per scacciare le streghe e proteggersi dai demoni.

Tra miti, leggende e fatti più o meno veritieri e tramandati è comunque certo che la lavanda ha cavalcato i secoli da protagonista nella vita quotidiana ed è sempre stata considerata un simbolo di purezza e serenità. Gli antichi greci e romani la usavano nei riti di purificazione, per detergere e purificare l’acqua dei bagni e ne facevano un largo uso per via delle numerose proprietà che le avevano attribuite le credenze mediche del tempo.

Cascina Cabasse

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